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Fragments of justice
Luca Sironi ha fotografato diciannove aule di tribunale, quei luoghi che si trasformano ogni volta in palcoscenici, sui quali si svolge una routine fatta di tragedie e controversie.
“Fragments of justice” è una serie di ventisette fotografie nelle quali vengono rappresentate le aule di diciannove tribunali italiani.
Le aule, sebbene deserte, non sembrano scordarsi di arringhe e dibattimenti: una toga buttata su una poltrona, una cartella in attesa di essere recuperata, elementi marginali che possono in qualche modo portare alla mente il ricordo di ciò che avviene durante le udienze. Si tratta di frammenti di sensazioni, percepibili solo se ci si prende il giusto tempo per osservare da spettatori esterni questi spazi.
Possono tornare alla mente istantanee di casi giudiziari che nel corso degli anni hanno colpito la nostra immaginazione. Si può trovare l’opportunità per ragionare sull’importanza e la delicatezza delle vicende che qui si svolgono quotidianamente. Luoghi che si trasformano ogni volta in palcoscenici, sui quali si svolge una routine fatta di tragedie e controversie.
Gli scranni e i banconi, i gabbioni e quei crocifissi la cui presenza oggi è forse difficile da comprendere, sono alcuni degli elementi che caratterizzano questi ambienti. Così come quella scritta: “La legge è uguale per tutti”, un mantra che certamente soddisfa un’esigenza profonda della nostra coscienza ma che non deve far dimenticare la realtà delle cose: “tot capita tot sententiae”, ciascuna sentenza dipende dall’attitudine e dalla storia di ciascun giudice. L’elemento umano, aleatorio e imprevedibile. Al contrario di queste aule così rigide e simmetriche che, se osservate con attenzione, sembra abbiano il dovere di apparire spietate.
Luca Sironi (Milano, 1973) si interessa alla connessione tra luoghi e memoria, in particolare in relazione ai ricordi che le immagini possono nascondere. Alla ricerca di un diverso punto di vista su elementi che di solito sono considerati insignificanti o non fotograficamente rilevanti. Lavora anche come regista e insegna Teoria e Tecnica del Linguaggio Cinematografico e Storia del Cinema per organi istituzionali e organizzazioni culturali.
