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#Tendenze
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Nuova Belle Epoque per Alain Ducasse al Hôtel de Parigi a Monte Carlo
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Prende la grande ambizione ed audacia per aprire il vostro primo ristorante a Monte Carlo cosmopolita con un impegno per vincere tre stelle di Michelin in quattro anni e perfino il maggiori talento e determinazione per raggiungerla in meno di tre, eppure Alain Ducasse ha fatto appena che nel 1987, catapultando Le Louis XV sulle liste dei ristoranti superiori del mondo in cui è rimanere da allora.
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Circa trenta anni e 25 ristoranti più successivamente, la passione di Ducasse per l'architettura e progettazione ed il suo amore per il Riviera hanno condotto alla trasformazione completa che ha risparmiato - in nome della comodità, del piacere e dell'eccellenza - nè l'interior design nè il menu, nemmeno il suo nome del ristorante.
Situato al Hôtel storico de Parigi, «Alain Ducasse al Hôtel il de Parigi», poichè il ristorante ora è chiamato, ha riaperto le sue porte nell'aprile 2015 con un nuovo menu dal cuoco unico Dominique Lory e Alain Ducasse che montra i prodotti, sapori e colori del Riviera con modernità e la gioventù e una sala da pranzo rinnovata dai collaboratori di Patrick Jouin e di Sanjit Manku — di Ducasse in parecchi altri progetti eccezionali quale il ristorante di Jules Verne alla torre Eiffel e «al Plaza Athénée dell'Au di Alain Ducasse» recentemente aperto. Progettato come antidoto retro-futuristico alla grandiosità della decorazione francese di Belle Epoque, la nuova sala da pranzo interjects un elemento di modernità in un posto dei toni sommessi mitici.
Amministrativamente, la progettazione di Manku e di Jouin è stata ispirata dall'affresco centrale del soffitto della stanza, una crisalide circondata dai cherubini, dipinti da Marie-Félix Hippolyte Lucas quando l'hotel è stato costruito. Messo all'interno di una rosa del soffitto, la sua forma è riverberata nella configurazione della stanza come serie di cerchi concentrici, il più eminente di quale è il candeliere a forma di alone ha sospeso sotto. Fatto da Aristide Najean su 800 pezzi di vetro di Murano, domina la stanza con il suo diametro brillante di 7,5 metri mentre magico illumina il soffitto decorato con un'incandescenza morbida.
Programmatico, la progettazione è stata informata dal desiderio di creare un nuovo stile di servizio con cui gli ospiti diventano spettatori «ad uno spettacolo coreografato del personale servente» e mobilia spiegare. Quindi, stando al centro della stanza, «L'Office» — una parola francese che descrive un posto importante della preparazione in ristorante-servizi come il distributore di benzina centrale, o più esattamente, «la fase» per il balletto eseguito dal gruppo della anteriore-de-casa. Fatto dal legno e vetro della ciliegia, è protetto da due ali metallo-a lame che si aprono quando il servizio comincia a rivelare il pane, gli oli e la sezione del burro da un lato ed i liquori ed il cioccolato d'altro canto.
«L'Office» stesso sta su un intarsio circolare dell'ebano e della pietra scura intorno a cui fan fuori un tappeto progettato dei modelli astratti in blu smorzati e greys profondi che armoniosamente complementano le tonalità terrose ed i dettagli dorati della decorazione attuale della stanza. Gli ultimi inoltre sono presi dai colori naturali della mobilia della sala da pranzo, come si vede nelle sedie di cuoio color crema, ricoperte dal mastro artigiano Pierre-Yves Le Floch e nelle gambe di acciaio inossidabile specchio-lucidate e scanalate in di inclusione delle tavole rotonde, in una parte di sotto di cuoio e nelle tovaglie di tela fini con il selezionamento di cucitura blu marino sui colori del tappeto. Progettato da Jouin e da Manku con una sensibilità moderna in mente, evocano la comodità ed il rigoglio mentre forniscono il piacere tattile.
Nessun dettaglio nel ristorante è stato lasciato incustodito, dalla coltelleria e le terrecotte- precedenti una progettazione 1906 da Josef Hoffmann hanno ricreato da Alessi, il posteriore caratterizzando una linea di oggetti esclusivi da Pierre Tachon che inoltre ha creato il grafico del nuovo ristorante identità-alle tende decostruite fatte da migliaia di diversi fili e delle uniformi minimalisti dal progettista Marine Halna du Fretay di Hermès. Pensato similmente fuori e realizzato meticoloso, i carrelli di servizio ed il portatile «Vaisselier» — una progettazione fatta da Corian e un legno lucidi e modernisti della ciliegia che tiene conto la preparazione di alimento accanto alle tavole-elegante turbinano intorno allo spazio, completante una coreografia eccezionale delle meraviglie culinarie in mezzo di una regolazione dell'eleganza mitica che costituisce l'esperienza in pranzare «in Alain Ducasse al Hôtel il de Parigi».