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#Tendenze

HYDRAHYDRA by Carlotta de Bevilacqua

Hydra distribuisce la luce come l’acqua

A partire da un illuminatore, attraverso una fibra ottica porta la luce nello spazio fino a un terminale con estrattore che ne definisce l’emissione. Hydra genera quindi una struttura di distribuzione non fissa e integrata nell’architettura ma libera di modificare la sua configurazione per seguire le esigenze funzionali e di distribuzione spaziale. Inoltre l’illuminatore può essere visto come componente attivo aggiornabile per seguire la rapida innovazione tecnologica. Il modulo di fibra ottica, lungo di 5 metri, ha un’ attenuazione contenuta che consente al materiale il trasporto della luce con il minimo di sperchi ed è addittivato con sostanze che la rendono flessibile. Pur trasportando un’elevatissima quantità di flusso emette lateralmente una minima percentuale di questo che la rende visibile nello spazio e consente la percezione dell’ambiente circostante. I differenti terminali controllano l’emissione e definiscono precise performance. Pratici ganci permettono di inserire Hydra nello spazio per portare la luce ovunque. Hydra genera un segno di luce per definire nuove spazialità che può essere interpretato anche come un gesto artistico.

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  • Danese

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