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Francesco Meda e David Lopez Quincoces reinterpretano le icone Acerbis

La riedizione di sette progetti d'archivio realizzati dai maestri del design italiano

Acerbis presenta una selezione di prodotti d'archivio realizzati dai maestri del design italiano - Nanda Vigo, Gianfranco Frattini, Giotto Stoppino, Roberto Monsani, Lodovico Acerbis - ora reinterpretati in chiave contemporanea dai direttori creativi Francesco Meda e David Lopez Quincoces. Il duo ha posto particolare attenzione alle laccature lucide, caratteristica distintiva del brand, alla scelta dei materiali, a nuove proporzioni più decise e attuali e ha rinvigorito la palette colori con grintose tonalità ispirate dalle auto d’epoca.

Cassettiera Storet, Nanda Vigo 1994

Una cassettiera giocosa e vivace, Storet incarna il tocco magico e visionario delle creazioni di Nanda Vigo, oggi resa più contemporanea da nuove finiture e proporzioni. Sia nella versione alta a dieci cassetti, che nella variante comodino progettata da Vigo ma prodotto per la prima volta solo ora, Storet riflette i progressi odierni della produzione: l’artigianale lavorazione del legno enfatizza la decennale competenza di Acerbis nella tradizione ebanista. Il mobile, pur essendo realizzato in un unico materiale, crea un sinuoso gioco di chiaro scuri, che esaltano la naturale bellezza del legno e la vivacità delle laccature.

Tavolo Maestro, Gianfranco Frattini, 1997

Con la precisione e la vivida identità che da sempre hanno contraddistinto i lavori di Gianfranco Frattini, il tavolo Maestro è stato progettato per portare funzionalità e perfezione negli spazi abitativi. Oggi, nelle versioni da 2,5, 3 e 3,5 metri di lunghezza, diventa più imponente nelle sue dimensioni e più scenico nel suo impatto materico grazie al legno noce tinto scuro e al frassino nero. Il gioco di ritagli che caratterizzano il basamento e il ponte centrale richiamano l’architettura tradizionale giapponese.

Side Table Gong, Gianfranco Frattini, 1987

Rappresentativa del design rigoroso di Gianfranco Frattini, la famiglia di tavolini Gong riemerge con tutta la sua grazia ed estro formale in diverse altezze e diametri: le nuove proporzioni e grandezze sono ideali per ospitare sculture, piante e altri oggetti. I metalli verniciati nelle finiture ottone spazzolato o canna di fucile aggiungono nuova enfasi alla materia, mentre lo stelo in tinta o a contrasto in ottone, il piano e la base in metallo esprimono purezza delle forme.

Divano Life, Roberto Monsani, 1974

Nell’immaginare nuovi stili di vita, Roberto Monsani ha sviluppato soluzioni per ripensare la casa, e il divano Life - così all’avanguardia da non essere mai stato prodotto in serie ai tempi di Monsani – conserva il suo originale aspetto moderno. Mantenendo il suo design modulare e flessibile, oggi l’originale struttura del divano in plexiglas è stata allungata e aggiornata con versioni in noce tinto scuro e frassino nero, ideali per gli spazi abitativi contemporanei. I cuscini in piuma, estremamente comodi e pensati per un relax informale, sono resi ancor più accoglienti dal rivestimento in velluto.

Tavolino Menhir, Giotto Stoppino, Lodovico Acerbis 1983

Grazie a un approccio audace ai materiali, i tavolini Menhir diventano una composizione di colori e trame che illustrano in modo eloquente la semplicità scultorea delle forme ideate da Lodovico Acerbis e Giotto Stoppino. Connotata da un classicismo di stampo greco, la colonna del tavolo collega la monumentale base in marmo, opaca nella sua versione contemporanea, al piano del tavolo disponibile in noce tinto scuro, frassino nero e in otto laccature, creando uno straordinario connubio di forme e colori. Disponibile in tre diverse altezze, il tavolino Menhir vanta un piano rotondo di dimensioni importanti, e ora si presenta anche come una consolle alta - uno dei progetti originali, oggi in produzione per la prima volta.

Sedia Jot, Giotto Stoppino, 1976

Esaltando l’acciaio come nella tradizione Bauhaus, la sedia Jot con struttura in tubolare cromata proietta la sua forma sinuosa nell’era contemporanea con una nuova versione, pura nella sua essenza e bellezza, grazie al metallo lucido e al cuoio naturale. La sedia Jot rappresenta. un esempio iconico dell’uso sapiente di Giotto Stoppino dello stile a sbalzo e della ricerca sui materiali.

Credenza Sheraton, Giotto Stoppino & Lodovico Acerbis, 1977

Rispecchiando appieno il ruolo di Giotto Stoppino e Lodovico Acerbis come esponenti di spicco del design italiano, Sheraton combina una forma elegante e rivoluzionaria con funzionalità innovative. Vincitore del Compasso d’Oro nel 1979, Sheraton fa parte della collezione permanente del Victoria and Albert Museum di Londra e oggi si arricchisce di nuove laccature in sei toni contemporanei. La chiusura e il sistema scorrevole originali di Sheraton - una rivelazione al suo esordio - sono stati modernizzati per garantire uno scorrimento più fluido.

Maestro, Gianfranco Frattini + Jot, Giotto Stoppino - photo © Alberto Strada

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