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#Fiere ed eventi
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Limiti
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? Limiti: Strutture per un universo poetico? a Hauser & a Wirth Somerset riunisce oltre 100 studi e modelli architettonici, ricavati soprattutto da una collezione privata.
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? Limiti: Strutture per un universo poetico? , curated da Nicholas Olsberg e Markus Lähteenmäki, segue due percorsi paralleli, esplorando i contorni fra la scultura e l'architettura ed il potere delle strutture trasformare il paesaggio e la città negli ambienti poetici.
Un percorso osserva esternamente, alla città ed alla terra ed il potenziale delle idee architettoniche rivelare le qualità liriche o transcendental della loro regolazione. L'altro gira l'interno, negli impianti dell'architettura come contenitori discreti di pensiero, della memoria, della socievolezza, o delle idee.
Mentre la mostra osserva indietro i precedenti a partire fin dallo XVIesimo secolo, il fuoco è sulle menti moderne nei tempi moderni e particolarmente su quegli architetti ed artisti europei ed americani che hanno influenzato e cambiato il nostro senso di che strutture potrebbero fare e dire, come società che sono servito mosso dalle prime ubicazioni ampie dell'età di macchina, all'alba dell'era elettronica.
La mostra si apre osservando al mondo naturale, mostrante le situazioni in cui le strutture caricano lo spazio intorno ai luoghi su cui si siedono, muoventesi da Frank Lloyd Wright, che ha creduto che la sua operazione sia stata di ultimare i lavori non finiti della natura, a Superstudio, di cui la parete rispecchiata gigantesca punta su una riconfigurazione totale del paesaggio con la riflessione. Alcuni degli impianti sottolineano la calma della regione selvaggia e del giardino.
Altri portano quella calma a vita, insinuante i momenti di presenza dinamica in un mondo statico. Come Le Corbusier? la mano aperta di s, che punteggia la diga gigantesca a Chandigarh, tutti impianti gioca sul visore? lettura di s della distanza, le variazioni in scala e particolare che compaiono mentre il punto di vista cambia.
Dal mondo naturale, la mostra si muove senza giunte verso i paesaggi urbani. Da Hans Poelzig? linee modellate espressive di s, che portano la coerenza ai registri misti della città tradizionale, a Mies van der Rohe? photomontage di s della torretta di Friedrichstrasse di vetro sovrapposta sul Dott. Caligari? la s Berlino scura, queste strutture mescola, punteggia, sfida o presta l'unità e la presenza alle contraddizioni di un paesaggio urbano. Al contrario un metodo più radicale, dove la metropoli è rimaneggiato nei modelli scultorei interamente nuovi per sostituirli o coprire di nuovo? comunità di ordine? , è descritto negli impianti quale Iakov Chernikhov? città industriali immaginarie di s degli anni 30.
Un percorso parallelo comincia con i memoriali? oggetti che, grandi quanto Fontaine? il cimitero di s o piccoli nazionale come pietra commemorativa viennese, ha il loro proprio senso di solitudine e chiamata sulla memoria degli impianti in primo luogo sviluppati in nostra lunga storia: quelli blocchi di pietra da cui sia l'architettura che la lingua scritta vengono, su cui i primi glyphs sono comparso e da quale le annotazioni duranti più in anticipo di storia dell'umanità possono essere scoperte.
Dai simboli della memoria ci giriamo verso gli spazi che modellano la conoscenza o li incoraggiano ad oltrepassare il giornaliere; da Alvaro Siza? ritrovo comunale di s Malagueira, destinato per comunicare con geometrie dell'universo intorno noi, con Antti Lovag? s Structure de Rencontre et riflessione? uno spazio immediatamente per la meditazione e l'incontro.
La sezione finale della mostra esamina gli esperimenti per la vita capsulare, le strutture universali e le forme fondamentali, da Louis Kahn? meditazione di s sulla figura e sulle ombre delle forme primarie al sole a Buckminster più pieno? lampadario a bracci geodetico del perspex di s (che è stato fatto come presente di cerimonia nuziale per la principessa Margaret ed il signore Snowdon in 1960) e La Pietra di Ugo? s tenda-come le cellule di comunicazione per la città elettronica emergente. Le illustrazioni lungamente sono state gli attrezzi per pensare le figure e le situazioni all'architettura e l'ultima stanza dell'esposizione prova a suggerire in tutta la relativa varietà l'idea persistente di un collettore? armadietto di s, destinato per alloggiare quei pensieri.
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