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“Capriccioso classico”: La mobilia fantastica di Mattia Bonetti a James Barron Art
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La natura, il Pop art, il neo-barocco, di arti ed il contemporaneo attraverso l'oggetto d'antiquariato compongono appena alcune delle influenze che informano l'ultima mostra di Mattia Bonetti, “capriccioso classico”.
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La manifestazione, che ha aperto questa settimana passata, è una selezione degli oggetti a mano fabbricati dall'artista Svizzero-nato e di Parigi, variando dalle tavole e dalle sedie laterali alle lampade ed alle consoli.
“Tutto il è dettato dal fatto che questi impianti sono utilitari,” dice Bonetti. “Sono molto cosciente che hanno uno scopo e necessità per essere utile – ma sono inoltre impianti dell'art.”
Ogni pezzo è stato progettato ai punti differenti da Bonetti e ad una certa tirata dai temi scribacchiare, di scrittura e della calligrafia, che poi sono tradotti in qualche cosa di tridimensionale.
“C'è la tavola laterale dalla raccolta della collana, che è ispirata da Pop art,” dice Bonetti. “Il Pop art prende gli oggetti di ogni giorno, li analizza e li trasforma nel qualcos'altro. C'è una parte del lavoro che è convenzionale, per esempio la tavola «dei metalli», lampada «della costruzione» e lampada «del cinema». Questi sono molto minimi.”
Bonetti ha funzionato molto attentamente con il proprietario James Barron della galleria per la mostra, per creare un'esperienza che ha mostrato come gli oggetti parlano ad uno un altro. “Nel caso della tavola e del disegno di Sol LeWitt, è molto circa le linee ed il grafico,” dice Bonetti. “Cose che sembrano ovvie quando là ed insieme, ma si deve pensare in anticipo a queste cose.”