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#Persone
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In memoriam: Michael Sorkin (1948 - 2020)
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Ricordiamo e celebriamo la vita e l'opera dello stimato architetto, urbanista, critico ed educatore Michael Sorkin, scomparso il 26 marzo 2020 a New York
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La scorsa settimana è giunta la triste notizia che l'architetto, urbanista, teorico, autore ed educatore Michael Sorkin, che ha infranto i confini, è morto a New York, all'età di 71 anni, a causa delle complicazioni causate da Covid-19.
In un momento in cui il mondo è sommerso dall'incertezza, la perdita della brillantezza e della generosità di Sorkin si fa ancora più dolorosa. Sostenitore da sempre della giustizia sociale e paladino della sostenibilità, le idee che ha sviluppato e comunicato attraverso la sua architettura e le sue opere scritte - come i tetti verdi, le fattorie verticali e le fonti di energia sostenibile, per citarne solo alcune - erano in anticipo sui tempi. Il suo lavoro riguardava il modo in cui l'architettura poteva costruire un mondo più giusto ed equo e ha trascorso molto tempo a fare piani non richiesti per migliorare la sua amata New York City, dove viveva e lavorava dal 1973.
Nel suo omonimo studio di architettura, Michael Sorkin Studio, il suo team ha lavorato su tutte le scale con un interesse particolare per la città e l'architettura verde. Recenti progetti hanno visto lo studio lavorare in Cina creando masterplan per nuove città e quartieri che intrecciano spazi verdi e agricoltura nel loro tessuto urbano. Più vicino a casa, lo studio è stato recentemente nominato finalista in un concorso per la progettazione di alloggi a prezzi accessibili per un sito di riempimento ad Harlem.
Terreform, il gruppo di ricerca no-profit che Sorkin ha fondato nel 2005 insieme alla sua rivista Urban Research, si è dedicato a studiare i modi in cui le città possono diventare più eque, sostenibili e belle. Ha pubblicato oltre 20 libri che esplorano questi argomenti e ha contribuito a innumerevoli riviste e giornali, tra cui il New York Times e il Wall Street Journal. Molti lo ricordano con affetto come scrittore per il Village Voice, dove negli anni Ottanta ha svolto il ruolo di critico di architettura, riversando la sua acerba arguzia e la sua saggezza in articoli che mettevano a fuoco il punto di vista umano.
Al momento della sua morte, Sorkin era anche il direttore del programma di laurea in urbanistica del City College di New York (CCNY), sul cui sito web sono stati versati gli omaggi dei suoi ex studenti e colleghi. In un annuncio della sua scomparsa, la scuola di architettura gli attribuisce il merito di aver guidato una profonda trasformazione del suo programma di progettazione urbana e dell'intero dipartimento, allontanando la scuola da tendenze, stili e silos disciplinari per creare forme e tecnologie nuove, belle e sostenibili per la città e la vita urbana. Sorkin aveva anche insegnato in varie scuole prestigiose in tutto il mondo, dall'Architectural Association di Londra alla Harvard University e alla Cooper Union.
La sua memoria continuerà a vivere attraverso i suoi progetti, i suoi insegnamenti e i suoi libri, oggi più che mai attuali e urgenti. In un memoriam pubblicato sul New York Times il 28 marzo 2020, l'architetto e designer italiano Gaetano Pesce ha riflettuto sull'eredità del suo amico: "Mente non politicamente corretta, personalità unica, spirito libero, amico, Michael Sorkin lascia un grande e vuoto spazio nella cultura americana"
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