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La prima collezione dell'atelier di Frama rende omaggio al modernista Kaare Klint
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Il marchio di design Frama, con sede a Copenhagen, rende omaggio al padre del design di mobili danese, Kaare Klint, con una nuova collezione atelier
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Kaare Klint può non essere un nome che sentiamo spesso in questi giorni, ma in Danimarca, almeno, rimane venerato. È stato il padre del design di mobili danese", dice Niels Strøyer Christophersen, direttore creativo e fondatore del marchio di design multidisciplinare Frama. Come designer di mobili e professore all'Accademia di Belle Arti, è stato fondamentale per il design danese e ha dato forma a un'intera generazione di famosi designer che, negli anni '40, hanno messo la Danimarca sulla mappa del mondo"
Secondo Christophersen, uno dei contributi duraturi di Klint all'opera fu quello di introdurre edizioni semplificate di pezzi storici. La nuova collezione Atelier di Frama è, su ogni metrica, un omaggio sia a quel processo creativo sia a una delle prime opere di Klint, un divano a scatola disegnato nel 1916.
La nuova collezione - composta da un divano, una sedia e scaffali, tutti realizzati a mano in abete rosso da un ebanista lituano - è la prima incursione di Frama in una serie di divani e poltrone. Prendendo spunto dal design originale non decorato di Klint, Frama ha creato una forma semi-incapsulata la cui silhouette altrimenti severa è bilanciata da bordi più rotondi e morbidi. Ogni pezzo è caratterizzato da giunture visibili, un Frama MO, ed è rifinito con un olio naturale.
I cuscini, invece, sono avvolti in lana merino personalizzata chiamata Éire, un omaggio ai filatori e tessitori irlandesi che realizzano a mano il tessuto in tinte naturali "ispirate ai grigi naturali del paesaggio nordico".
Creando edizioni semplificate di pezzi storici, Klint ha abbracciato il passato senza esserne incatenato. Per Christophersen e i designer del suo studio, la Collezione Atelier è solo un'iterazione millenaria di questo approccio. "Frama si basa essenzialmente su una costante evoluzione di idee e interventi. Noi abbracciamo ciò che la storia ci offre come un archivio di funzioni e forme che noi, come Klint una volta, reinterpretiamo in un contesto moderno in cui la semplicità e la longevità di ogni pezzo sono fondamentali"