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I disegni di Carlo Mollino prendono vita da Zanotta
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Un primo sguardo alle ricreazioni Zanotta dei prodotti disegnati da Carlo Mollino - presentati, fotografati e filmati all'interno del Teatro Regio di Torino del 1973 dell'architetto italiano
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I percorsi professionali di Zanotta e Carlo Mollino si incrociano per la prima volta nel 1981. Nonostante il famoso architetto torinese fosse morto diversi anni prima, l'azienda italiana si è messa a studiare i progetti presenti nel suo archivio. Mollino non progettava per le grandi linee di produzione industriale, preferendo ricorrere ad artigiani e piccoli produttori, ognuno dei quali ha dato un contributo essenziale ai progetti originali.
I disegni e gli schizzi di Mollino non sono mai stati disegni tecnici finalizzati, utilizzabili per la riproduzione del suo lavoro, ma sono stati punti di partenza per essere discussi e raccolti in laboratorio. Sulla stessa linea, dopo un attento studio dei disegni e delle innovazioni tecnologiche, Zanotta lancia la Collezione Mollino CM 2020.
Dopo aver analizzato i documenti originali trovati in archivio, Zanotta ha aggiornato i progetti sulla base delle innovazioni e delle richieste del mercato. Carlo Oliviero, direttore generale di Zanotta, parla di "una nuova interpretazione dei disegni con una maniacale attenzione ai dettagli e un approccio alla produzione semiautomatico".
La collezione vede il ritorno di Fenis, la sedia alpina in legno massello; Gilda la poltrona reclinabile e Ardea la bergère; i sinuosi e organici tavoli Cavour, Reale e Arabesco; il contenitore Carlino e lo specchio Milo - pezzi che Gio Ponti chiamava bizzarri esseri bizzarri. È anche grazie al Politecnico di Torino, in qualità di custode dell'archivio del CM, che la gamma è così fedele ai progetti di Carlo Mollino.
Questo progetto segna il ritorno dei suoi mobili nel mercato più mainstream dopo il suo lungo soggiorno nell'esclusiva sfera del collezionismo. Mollino Collection CM 2020 contraddice la reputazione dell'architetto come outsider, surrealista ed esoterico e lo mostra per quello che era: un maestro del calcolo e della velocità, delle linee dinamiche e dei volumi forti. Mollino diceva di se stesso: "oltre ad essere poeta e matematico, [egli] deve essere anche meccanico, ragioniere, avvocato, pazzo, maestro di galateo, umile e accondiscendente ma sempre affascinante, compagno di ballo per le vecchiette, incantatore di serpenti; se rifiuta, affronta il dolore della morte".
La Collezione Mollino CM 2020 è stata recentemente presentata al Teatro Regio di Torino, un fantastico edificio progettato da Mollino nel 1973 arricchito dalle monumentali installazioni luminose di Gino Sarfatti. Il video dell'evento rivela i nuovi pezzi durante una performance musicale in cui gli arredi giocano il ruolo di eloquenti protagonisti.