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Francesco Faccin rivisita un disegno tradizionale della sedia per il suo progetto presentato dalla galleria Giustini di Roma / Stagetti
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In un'epoca in cui gli oggetti nuovi di zecca possono a volte sembrare un po' obsoleti, il designer italiano Francesco Faccin si è concentrato sulla reinvenzione di un design del passato, dandogli più giri. Il suo ultimo progetto si intitola "Anonimo Contemporaneo", un soprannome che descrive la sua attuale ricerca di reinventare La Romanella, un pezzo tradizionale di design anonimo popolare in tutti i paesi del Mediterraneo. Si tratta della più semplice sedia archetipica con una struttura che sostiene una seduta intrecciata, un pezzo che ha iniziato a studiare mentre lavorava come ospite all'Accademia Americana di Roma.
La scoperta di questo pezzo è un aneddoto affascinante per Faccin. Ho trovato questa sedia nel 2013, nell'ultimo laboratorio ancora attivo in via dei Sediari a Roma", dice. Ho subito pensato che 2000 anni fa avrei potuto vedere lo stesso workshop sullo stesso sito". L'artigiano mi ha detto che c'erano raffigurazioni quasi identiche di questo tipo di sedia in vari affreschi di Pompei: Un prodotto rimasto in produzione per 2000 anni? Incredibile"
Descrivendola come "un oggetto apparentemente immutabile perché già perfetto", Faccin ha voluto sperimentare la struttura della sedia utilizzando diversi materiali. La collezione è composta da 12 sedie, tutte prodotte da diversi artigiani in tutta Italia, che fungono da vetrina per il panorama produttivo del Paese.
Ogni iterazione è caratterizzata da un unico materiale, dall'alluminio alla fibra di carbonio e comprende diversi tipi di legno sia naturale che laccato, a dimostrazione della brillante adattabilità del design. Le sedute intrecciate (originariamente in vimini) sono realizzate con materiali come pelle e alluminio, e Faccin ha anche ridotto il design a una versione lounge inferiore. Non sto sognando un qualche mitico primitivismo o un ritorno al passato", dice Faccin. Ma piuttosto di un potenziale modello da cui reinventare il design contemporaneo". Un oggetto solido, apparentemente immutabile perché già perfetto"
Presentato dalla galleria romana Giustini / Stagetti, il progetto offre un punto di vista inedito sul ruolo del designer: non un semplice creatore del nuovo, ma una figura che fonde ricerca, storia e futuro del design passato.
INFORMAZIONI
giustinistagetti.com