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#Tendenze

Shoji: decora, separa, isola

Oggetto d’arredo multifunzionale e garbato, Shoji personalizza gli angoli domestici, dal living alla zona notte

Studiato per usi ibridi e nomadi all’interno della casa, il paravento con mensola-consolle disegnato dagli architetti Paolo Lucidi e Luca Pevere per Zanotta (2015) può fare da separé, ma anche da comodo piano d’appoggio. «Come nella migliore tradizione di Zanotta, questo complemento ha una personalità forte», raccontano i designer che lavorano insieme dal 2003 nello Studio LucidiPevere di Udine, confrontandosi ogni volta con nuove tipologie di prodotto e indagando l’espressione estetica dei materiali. «La struttura essenziale in legno massello di rovere che incornicia il tessuto e lo tende grazie a un piccolo ripiano d’appoggio è come un foglio di carta su cui ognuno può proporre un suo “universo”. Shoji è, sostanzialmente, un originale diaframma tessile, a metà tra un paravento e una mensola, che s’inserisce negli interni come una parete mobile fruibile in diversi modi: come semplice quinta per ricavare un po’ d’intimità (sfruttando la funzione fonoassorbente del tessuto), come superficie colorata di contrasto per enfatizzare gli arredi della casa o come piccolo desk da posizionare in spazi non serviti. Ci piace anche pensare a Shoji come a un grande quadro con i piedi, per mettere in risalto collezioni, ricordi, ritratti. Presenza astratta fatta di pochi segni, Shoji cambia facilmente aspetto apparendo ora minimale, ora figurativo a seconda del tessuto che incornicia al suo interno. L’archetipo del paravento viene stravolto e rinnovato, dando vita a un elemento inedito.

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  • Zanotta

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