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Padova Congress

Luce congressuale nel cuore del Veneto

Situato in una posizione strategica, nei pressi del centro storico e della stazione dei treni, il nuovo centro congressi (il più grande del Veneto) mira a candidare Padova tra le capitali italiane della congressistica. A soli 3 mesi dall’inaugurazione ufficiale, avvenuta ad aprile 2022, infatti, Padova Congress conta già una serie di importanti eventi, in programma fino alla fine dell’anno e ben 7 congressi per il 2023. L’edificio, un autentico gioiello architettonico firmato dall’archistar Kengo Kuma, si rivela uno spazio contemporaneo e flessibile che coniuga design, funzionalità e tecnologia.

Collocato all’interno degli spazi della Fiera, al posto del vecchio Palazzo delle Nazioni di cui è stato mantenuto il portale scultoreo, Padova Congress è frutto di un progetto architettonico elaborato dall’archistar Kengo Kuma che ha visto, da una parte, l’utilizzo della tecnica giapponese dello spatial layering, che consiste nella sovrapposizione di elementi con diversi livelli di permeabilità, dall’altra il recupero della tradizione padovana degli spazi intermedi con i grandi setti di facciata che si ispirano ai porticati della città.Per la realizzazione dell’edificio attuale, sviluppato su una superficie di circa 12 mila metri quadrati con al suo interno diverse sale modulari in grado di ospitare oltre 3000 persone, sono stati messi in campo interventi significativi in chiave di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, oltre a un attento progetto illuminotecnico volto a enfatizzare la struttura e a creare un continuum di luce tra interno ed esterno.

Per il progetto illuminotecnico sono state numerose le soluzioni firmate Linea Light Group installate. All’esterno, per esempio, a enfatizzare le paraste in legno che circondano tutto l’edificio in modo armonioso, fornendo sia un elemento estetico di design che un elemento funzionale di schermatura dai raggi solari per le ampie vetrate che contraddistinguono tutto il centro congressi, è stato utilizzato l’uplight Suelo_R che con l’ottica 6° ha permesso un’illuminazione dal basso di grande effetto. Per la terrazza situata all’ultimo piano, che circonda tutto l’edificio e che permette di godere di un panorama mozzafiato a 360° sulla città, l’applique Vedette_Q è stata installata a parete integrandosi perfettamente nella facciata.

Grande attenzione è stata posta all’illuminazione del portale di Luigi Strazzabosco e Amleto Sartori che, come con il precedente Palazzo delle Nazioni, funge da porta d’ingresso. Realizzato in lamiera stirata d’acciaio, alto 20 metri e lungo 60, con le formelle del vecchio portale che sono state conservate e ricollocate al centro del podio posto sulla sommità della scalinata d’ingresso, è stato opportunamente messo in evidenzia grazie alle Archiline, montate su una staffa a T in acciaio zincato, con ottica stretta e munite dello speciale accessorio “alette antiabbagliamento” che ha permesso di evidenziare solo le pietre, evitando l’effetto glaring.

Infine, per enfatizzare ulteriormente la preziosità del marmo del portale sono stati incassati nel soffitto i downlight Guardian, usati (sempre in esterno) anche per l’illuminazione delle pensiline.

Il progetto illuminotecnico è stato realizzato anche per la parte interna. Si parte dalle due sale principali, Giotto e Mantegna, le sale auditorium riservate ai grandi eventi e meeting, dove il proiettore Angular è stato appositamente customizzato tramite un binario in acciaio installato a soffitto, a garantire l’alimentazione e semplificare l’eventuale manutenzione futura attraverso la passerella già presente.

Per l’illuminazione delle pareti sono state scelte le Ribbon mentre per le gradinate i downlight Aspho_R che garantiscono sia una luce estetica che quella di cortesia e sicurezza.

Per la sala regia, e anche per alcune sale meeting di dimensioni minori, il plafone Emy con il corpo in alluminio e il diffusore in PMMA microprismato.

I proiettori Pound sono stati usati per l’illuminazione della zona reception posta al primo piano, mentre per i banconi all’ingresso sono stati preferiti i Cob20_RX con UGR controllato e una maggiore potenza. Gli stessi Cob sono la soluzione scelta anche per l’illuminazione di alcune piccole sale riunione usate come uffici, al posto del plafone Emy.

Nelle zone di servizio si trovano My White a parete per illuminare le scale e la plafoniera stagna Alix per i locali tecnici, mentre sulle scale di collegamento dei diversi piani sono state preferite le Pool che abbinano tecnologia a design, offrono un comfort visivo di elevata qualità e non per ultimo, regalano un effetto scenografico grazie alla semplicità delle loro linee.

I downlight Loro_R con finitura nera sono stati incassati nel soffitto in legno che caratterizza l’ingresso secondario del centro congressi e che, proprio tramite il legno, vuole essere un richiamo alle paraste esterne.

Infine, per l’illuminazione del tunnel che collega i due ingressi, le sospensioni Tu-V usate con varie lunghezze e installate a doppia e tripla altezza, a creare un gioco di luci che regala movimento e crea un effetto scenografico di grande eleganza.

Crediti:

Progetto architettonico: arch. Kengo Kuma

Impresa costruttrice: Cogevi (Gruppo Vittadello)

Progetto illuminotecnico: Cogevi

Prodotti: Pool, My White, Alcor, Alix, Pound, Tu-V, Loro_R, Vedette_Q, Cob20_Rx, Ribbon, Angular custom, Guardian, Suelo_R, Joe, Aspho_R, Emy, Archiline

Foto: TheStudio

Anno: 2022

Padova Congress

Info

  • Padua, Province of Padua, Italy
  • Linea Light Group