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Gli effetti della CO2 negli ambienti indoor
QuAir aiuta a migliorare la qualità dell'aria
La CO2 (anche nota come anidride carbonica) è un indicatore fondamentale nella valutazione della qualità dell’aria negli ambienti chiusi, i cosiddetti spazi indoor. Ciò perché concentrazioni elevate di CO2 in uno spazio indoor sono la conseguenza di un ricambio d’aria scarso o insufficiente: una situazione che ha un impatto a più livelli sul benessere e il comfort delle persone che occupano quello specifico ambiente (si tratti esso di una casa, di una palestra, di un ufficio o di una sala d’aspetto). Non a caso uno dei parametri che rilevano i sensori progettati e prodotti da UpSens è proprio l’anidride carbonica.
Ecco 5 modi in cui la CO2, se presente in concentrazioni eccessive, riduce la qualità dell’aria indoor.
1. Più CO2 significa meno ossigeno
L’anidride carbonica è un sottoprodotto del nostro sistema respiratorio: noi esseri umani inspiriamo ossigeno ed espiriamo CO2. Quindi, in un ambiente chiuso, l’aumento della CO2 va necessariamente di pari passo con la diminuzione della concentrazione di ossigeno e questo influisce sul benessere fisico delle persone, che si trovano all’interno di quell’ambiente.
2. Troppa CO2 diminuisce concentrazione e produttività
Mentre un efficace ricambio d’aria e buoni livelli di aerazione possono essere utili per migliorare le prestazioni cognitive, autorevoli studi hanno provato che alte concentrazioni di CO2 provocano un calo dell’attività neuronale, interferendo con la capacità di risolvere i problemi e persino con i processi decisionali. Inoltre, un’aria indoor satura di anidride carbonica può diminuire la concentrazione e causare sonnolenza e mal di testa.
3. Il problema dei virus
Quella che le nonne chiamano “aria viziata” crea un ambiente favorevole per i virus, che si trasmettono per via aerea, come il SARS-CoV-2, il raffreddore o l’influenza. Gli studi effettuati a riguardo, infatti, hanno dimostrato che in un ambiente indoor dove il ricambio d’aria è insufficiente rispetto alle dimensioni dell’ambiente, al numero delle persone che lo occupano e al tempo che queste vi trascorrono, il rischio di aerosol infettivi può aumentare, anche in modo significativo.
4. Troppa CO2 ci fa dormire peggio
Alcuni studi hanno dimostrato che concentrazioni elevate di CO2 nella stanza in cui dormiamo possono interferire notevolmente sulla qualità del sonno. In altre parole, a maggiori concentrazioni di anidride carbonica corrisponde una diminuzione della qualità del sonno. E naturalmente ciò si riflette anche sulla produttività nelle ore di veglia: del resto tutti noi sappiamo quanto sia importante una notte di buon sonno per affrontare al meglio la giornata!
5. Un eccesso di CO2 favorisce l’inquinamento indoor
Se un ambiente chiuso non è ventilato in maniera adeguata le persone che vi trascorrono il proprio tempo possono andare incontro a una situazione tutt’altro che positiva per il loro benessere: l’inquinamento indoor. Senza un ricambio d’aria corretto, negli spazi chiusi l’aria può arrivare a essere anche 5 volte più inquinata che all’esterno, a causa di alte concentrazioni di composti organici volatili (VOC) emessi da mobili, colle, vernici o attività domestiche, come la pulizia con detergenti non ecologici e biodegradabili. Il tutto con effetti negativi sulla salubrità degli ambienti indoor e sul benessere delle persone.
Per conoscere come QuAir aiuta a migliorare la qualità dell'aria indoor, si visiti il sito www.upsens.com